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lunedì 21 maggio 2007

Nanotecnologie e nanocosti

Dopo Nicholas Negroponte, celebre informatico del Massachussets Institute of technologies (Mit), che aveva lanciato lo scorso anno l'idea di un laptop che costasse non più di 100 dollari per i Paesi in via di svuluppo e aveva chiamato il progetto “Negroponte's One Laptop Per Child Organization” (Olpc), adesso c'è il rilancio dell’India con un'iniziativa che porterebbe nel giro di pochi anni a mettere sul mercato un portatile da 10 dollari...
In un primo momento il Ministero indiano per lo Sviluppo delle Risorse Umane aveva sostenuto l'impossibilità della realizzazione di un tale progetto non aderendo all'OLPC come avevano fatto l'Argentina, il Brasile, la Namibia e la Nigeria. Qualche settimana fa invece la svolta: 100 dollari sarebbero un furto... è possibile realizzare un pc portatile al costo di un panino al prosciutto newyorkese.

"Grazie alla collaborazione di Semiconductor Complex (progettista sponsorizzato dallo stato nonché produttore di circuiti integrati) i responsabili del progetto stanno studiando alcuni disegni presentati da un allievo d’ingegneria del Vellore Institute of Technology e da un ricercatore dell’Indian Institute of Science di Bangalore. Secondo quanto riportato dal Times of India, gli sforzi dei ricercatori sarebbero riusciti a produrre un computer portatile dal costo di 47 dollari ma l’obiettivo finale è proprio quello di riuscire ad abbassare ulteriormente il prezzo portandolo, appunto, a soli 10 bigliettoni verdi". (fonte DataBusiness)

Gli ingegneri di Negroponte per adesso sarebbero riusciti ad arrivare a 170 dollari...

Ma porc.... allora è possibile realizzare una sottospecie di computer a dei prezzi stracciati!
Naturalmente non saranno dotati di processori ultraveloci ma si parla di macchine di tutto rispetto in grado di sfruttare almeno in parte le potenzialità della banda larga. Già, perchè l'altra sfida dell'India è quella di rendere disponibile per TUTTI, GRATUITAMENTE, l'Adsl entro il 2009.
Il mondo si muove e noi restiamo fermi. Come ai tempi di Galilei crediamo di essere al centro con l'universo che ci gira intorno mentre la realtà è ben diversa.
Non voglio certo paragonare il nostro Belpaese con l'India, che pur avendo dei problemi enormemente più grandi dei nostri da fronteggiare ha delle potenzialità altrettanto infinitamente maggiori.
Però, maremma statica, qualcosa si dovrebbe e si potrebbe fare anche noi. Il governo indiano, pur tra mille problematiche (gente che muore di fame, sfruttamento del lavoro minorile, mancanza di acqua potabile in molte zone..-) ha deciso di puntare sulla crescita del Paese attraverso l'aumento della cultura. Più conoscenza, più investimenti negli studi, più laureati e quindi, per esempio più medici, risorsa di cui attualmente sono molto scarsi.
Discutibile o no quello che serve è una politica precisa e decisa per lo sviluppo.
O, da queste parti, le cose andranno sempre peggio.

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